Pubblicazioni
Il presente e la storia
21/03/2016
N. 88

Le battaglie del solstizio (15-22 giugno 1918) e di Vittorio Veneto (24 ottobre-4 novembre 1918), con il loro effetto valanga sulle istituzioni della monarchia austro-ungarica, furono per migliaia e migliaia di prigionieri italiani il segnale della loro liberazione dai reticolati e dai lavori forzati. Increduli di quanto, giorno per giorno, stava succedendo in Italia (sul Grappa, sul Montello, sul Piave) e sul fronte occidentale, essi proruppero in un'esplosione di gioia a Rastatt, a Celle, a Reichenberg, a Sigmundsherberg, a Theresienstadt,a Mauthausen, a Milowitz, a Plan. Nessuno di loro poteva immaginare che l'Italia li avrebbe accolti (nelle stazioni ferroviarie, nelle piazze e nei circoli patriottici) come dei traditori, degli sventurati, degli svergognati. Il ritorno a casa fu per quasi tutti anche l'incontro con uno Stato burocrate, con affaristi, faccendieri e arricchiti di guerra, con imboscati e "fasce blu".

L'occupazione delle forze tedesche e il rafforzarsi di reparti repubblichini in provincia di Cuneo ebbero quale conseguenza una sequenza di violenze e un macabro rosario di vittime civili. Con un minuzioso lavoro di ricostruzione se ne propone la mappa fornendo dati numerici e circostanze.

Dai primi progetti seicenteschi fino ai giorni nostri, le vicende del "traforo del Tenda", infrastruttura alpina destinata a mettere in comunicazione la montagna con il mare, l'Italia e la Francia.

La guerra, la vita quotidiana, le scelte di Resistenza di un ragazzo cuneese di settant'anni fa nel racconto diretto del protagonista. Negli atti di due incontri dedicati all'assistenza a infanzia e maternità ed ai "matti", il tortuoso percorso delle leggi e dei loro strumenti. Un omaggio a Silvana Cavarretta e al suo impegno in favore dei malati psichiatrici.

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