Pubblicazioni
Il presente e la storia
10/09/2018
N. 93

Nel centenario della conclusione della Grande guerra proponiamo il diario inedito del "fante" Alberto Ottolenghi. Si tratta di una testimonianza giornaliera degli avvenimenti al fronte negli anni 1915 e 1916, mentre dal 1917 le memorie assumono forma di narrazione sintetica, seppure dettagliata e toccante, specie nella parte riguardante il rientro dalla prigionia. Tra i numerosi spunti tematici offerti dalla lettura, spiccano le affermazioni che indurranno Ottolenghi, a guerra finita, ad aderire al primo fascismo, quasi in difesa di chi, avendo combattuto seriamente, avverte come un tradimento l'indifferenza, quando non il disprezzo, verso i reduci. Ugualmente significative le vicende che lo coinvolgeranno in prima persona, in quanto ebreo, all'indomani dell'emanazione delle leggi razziali, portandolo alla salvezza solo grazie alla "discriminazione" e non ai suoi trascorsi patriottici.

Con una sorta di continuità tematica Fabio Milazzo affronta l'argomento dell'alienazione mentale che travolse molti combattenti durante e al termine della Prima guerra mondiale. Insieme ai semi di "modernità", negativi o positivi, germogliati negli anni dal 1914 al 1918 fu anche questo un elemento che contraddistinse il conflitto, capace di porre alla medicina psichiatrica problematiche mai affrontate prima.

La commemorazione del 25 Aprile a Torino, svolta da un protagonista della Resistenza e personaggio di cultura quale Gastone Cottino, non può lasciare insensibili all'eredità di pensiero democratico maturato nella lotta di liberazione, particolarmente in Piemonte.

Un curioso saggio di Lucio Monaco ricostruisce un gemellaggio fra il Rifugio partigiano della Margherita, in Valle Maira e Castiglione d'Orcia (SI). Particolarmente curioso il racconto di un partigiano toscano su un rastrellamento, nell'agosto 1944, del quale fu protagonista.

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