Il fondo, 33 fascicoli, è costituito dalle carte prodotte dalla sezione cuneese della Associazione lotta contro le malattie mentali. L'associazione nasce alla fine degli anni Sessanta sotto la spinta di movimenti innovatori in campo medico e psichiatrico che riformulano completamente la figura del malato mentale ponendo al centro non la malattia, ma l'essere umano (il risultato maggiore di questo percorso innovativo sarà il varo della legge n. 180 del 13 maggio 1978 detta legge Basaglia dal nome del suo più convinto sostenitore, lo psichiatra veneto Franco Basaglia). La sezione cuneese dell'associazione opera soprattutto in relazione all'attività svolta dall'allora ospedale psichiatrico di Racconigi attraverso le iniziative della Commissione d'indagine ed i contatti con gli enti locali (prima la provincia e poi la regione). Nel periodo 1975 - 1985 l'Associazione lotta contro le malattie mentali di Cuneo ha ricoperto anche l'incarico di sezione dell'Unione per la lotta contro l'emarginazione sociale (Ulces). Il fondo ha una consistenza di 0,30 metri lineari; cospicua la raccolta del materiale a stampa, in particolare dei periodici. Da sottolineare la presenza di una raccolta parziale per il biennio 1975/1977 della rivista "Prospettive sociali e sanitarie" organo ufficiale del movimento riformatore della psichiatria italiana. L'associazione si è sciolta nel 1985. Le carte sono state donate all'Istituto nel febbraio 2004 dal dottor Gianfranco Donadei designato all'atto dello scioglimento conservatore del materiale documentario.
Estremi cronologici: 1965 - 06/02/2004 - altre carte sd. [1963 - 1983]
Note alla descrizione: Data la particolare sensibilità degli argomenti trattati, molti fascicoli contengono carte riservate. Onde evitare di sottrarre alla consultazione l'intero fascicolo, si è provveduto a riporre all'interno dello stesso, in buste chiuse e timbrate, i documenti sensibili. L'utenza è pregata di rispettare tale disposizione. In caso di violazione, il responsabile incorrerà nelle sanzioni previste dal regolamento dell'Istituto e sarà denunciato all'autorità giudiziaria per violazione della legge sulla privacy.
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