Archivio
Fondi e Carte
Carte Giocondo "Dino" Giacosa

Il fondo è costituito dalle carte, private e non, conservate dall'avvocato Giocondo Dino Giacosa, nato a Torino l'11 luglio 1916 e deceduto a Cuneo il 28 giugno 1999. La documentazione - proveniente in parte da un recupero effettuato nell'ottobre/novembre 1999 ed in parte acquisita nei primi mesi del 2000 - contiene, oltre alle pratiche professionali e legate all'attività forense, anche atti relativi all'impegno politico e civile profuso da Giacosa in seno al Partito repubblicano ed a numerose associazioni resistenziali ed antifasciste. Infatti Giocondo Giacosa nel 1938 fondò, insieme ad altri, fra cui il torinese Franco Valabrega ed il genovese Luigi Passadore, il Movimento Unitario di Rinnovamento Italiano (Muri) per lottare contro il fascismo. Scoperto fu arrestato e inviato al confino di polizia a Ventotene. Nel 1942 riuscì a raggiungere il Piemonte e si unì al gruppo di Duccio Galimberti. Dopo l'8 settembre aderì alla Resistenza, prima nella banda "Italia Libera" e poi dando vita, nell'ambito del Muri, assieme al capitano Piero Cosa, al gruppo divisione autonome "Rinnovamento". Nel dopoguerra, oltre a mantenere desto il sentimento antifascista, ha partecipato all'attività politica e federalista. Il fondo ha una consistenza di oltre 8 metri lineari; cospicua la raccolta del materiale a stampa, in particolare dei periodici. Da sottolineare la presenza di un numero notevole di videocassette a dimostrazione dell'interesse di Giacosa per i nuovi mezzi di comunicazione. Il riordino è avvenuto cercando di ricostruire o mantenere, quando presenti, serie e sottoserie presumibilmente già in atto nella struttura originale dell'archivio.

Note alla descrizione: 1. Le carte sono articolare in quattordici serie: la prima e la quinta sono divise in due sottoserie; la sesta e la nona in cinque sottoserie; la quattordicesima in tre sottoserie. 2. La consultazione, in accordo con il direttore dell'Istituto, è libera, disciplinata dal regolamento d'Istituto. 3. Alcuni fascicoli contengono documenti privati e quindi sono riservati mentre tutta la parte relativa ai carteggi forensi è strettamente vincolata e l'accesso è consentito solo agli eredi degli intestatari, agli avvocati o ai procuratori nell'esercizio delle funzioni professionali o ai laureandi in giurisprudenza provvisti di adeguata malleveria del relatore di tesi.