Memoria delle Alpi
Saluzzo

La comunità ebraica di Saluzzo
e le leggi razziali

Alla fine del 1938 a Saluzzo risiedevano 45 ebrei. Questo piccolo nucleo aveva alle spalle una storia molto antica, risalente al 1480. La Comunità, un tempo fra le più numerose della provincia, era stata inoltre caratterizzata nell'ultimo secolo dalla forte partecipazione dei suoi componenti alla vita sociale e politica della città, e da rapporti ricchi di collaborazione con il resto della popolazione. Un'intensa migrazione verso i centri maggiori aveva drasticamente ridotto il gruppo ebraico, senza intaccarne le caratteristiche di pacifica e costruttiva integrazione.

Le leggi razziali del 1938 devastano con furia questa secolare pacifica convivenza.

Nel settembre due insegnanti, Laura Sacerdote ed Ugo Levi vengono cacciati dalla scuola pubblica insieme con gli studenti :Amelia, Isacco e Lelio Levi, Manuela e Dionigia Segre. Nei mesi successivi viene licenziato Elia Levi, guardia di finanza; è poi la volta dell'avvocato Lattes cancellato dall'albo professionale , di Marco Moise Segre, cui vengono espropriati immobili e terreni, di Marco Levi,commerciante ambulante,privato della licenza. Di fronte a questa progressiva privazione dei diritti nessuno reagisce pubblicamente in loro difesa.

La popolazione ebraica nella cittadina aumenta notevolmente negli anni della guerra a causa dell'elevato numero di sfollati che si rifugiano nell'antica Comunità e di profughi provenienti dall'Est che vi vengono inviati in domicilio coatto.

Dopo l'8 settembre 1943 la situazione precipita: è la vita degli ebrei ora ad essere in pericolo. A questo punto molti offrono aiuto e nascondigli, ma è troppo tardi per : Anna, Aldo, Beniamina, Pia, Amelia, Lelio e Felice Levi; Gemma, Marco, Eleonora, Regina ed Elia Levi; Adele, Moise ed Emma Segre; Carmen, Anna e Decima Lattes; Annetta Levi, Marco Moise Segre, Emanuele Sionne Segre, Natalia e Bice Tedeschi, Celestina Sacerdote, Lea Diena, Cesare ed Angiolina Valobra, Guglielmo, Giuseppina e Franco Valabrega.

Tutti sono arrestati e deportati. Solo Natalia Tedeschi sopravvisse.

Testi: Adriana Muncinelli

Saluzzo - Tracce della memoria