Memoria delle Alpi
Percorsi in Alta langa
(La pianurizzazione CN 15 P1 - Sulle tracce dell’Islafran CN 18 P1)

NOTE STORICHE -- NOTE TECNICHE -- CENTRO RETE DI RIFERIMENTO

NOTE STORICHE

La pianurizzazione
CN 15 P
1

Sulle tracce dell'Islafran
CN 18 P1

Alla fine del 1944 i comandanti Gl decisero di sfoltire le bande situate nelle valli: Gesso, Grana, Roia,Varaita e Vermenagna, trasferendone i reparti in pianura. Ritenevano infatti troppo rischioso affrontare un nuovo inverno di guerra in montagna, sia per le sistemazioni precarie delle bande, che per il reperimento dei viveri. Le formazioni partigiane da trasferire lasciarono le borgate sulle montagne e discesero nei fondovalle attraversando la pianura cuneese nel cuore dell'inverno e nella notte, per strade secondarie. Gli uomini, carichi di armi e munizioni, affrontarono l'enorme fatica di una lunga marcia nel rischio costante di essere scoperti; alcune bande affrontarono scontri a fuoco ed ebbero dei morti, altre furono decimate dal freddo e dalla fatica.

Il 21 dicembre i primi a muoversi furono reparti della Brigata valle Vermenagna Piero Bellino, che raggiunsero Santo Stefano di Benevagienna. La Brigata GL Valle Grana Paolo Braccini, al comando di Giannetto Asteggiano trasferì due bande, la Monte Bram e la Monterosso che, dopo alterne vicende, approdarono la prima a Somano e la seconda a Salmour.
La Brigata valle Varaita Rolando Besana, guidata da Giorgio Bocca, lascò la montagna il 1 gennaio e giunge indenne a Monforte.
La brigata valle Gesso Ildo Vivanti si spostò con due bande: la banda Roaschia, comandata da Enrico Giorgis, che giunse con 30 uomini a Rodino e la banda Roccavione, comandata da Attilio Fontana, che ebbe un viaggio molto più difficoltoso e perse tre uomini in uno scontro prima di approdare finalmente a Santo Stefano di Benevagienna.

Gli uomini comandati da "Nino" Monaco, della Brigata valle Roia "Sandro Delmastro" partirono da Casterino il 7 gennaio, lasciando sul posto 15 uomini, abili sciatori affinché si occupassero di mantenere i collegamenti con la Francia. Il viaggio, particolarmente duro e costellato di scontri con le brigate nere, si concluse il 2 febbraio a Santo Stefano di Benevagienna.
In totale con la pianurizzazione giunsero nelle Langhe 266 partigiani della I Divisione Giustizia e Libertà. I GL si inserivano in un territorio controllato fino a quel momento dalle formazioni autonome e da quelle garibaldine, con tutte le conseguenze che ciò comportò sul piano della definizione delle rispettive zone di influenza e del coordinamento delle azioni.
Passato l'inverno, 196 partigiani GL rimasero nella zona a formare la III Divisione GL Langhe, comandata da Alberto Bianco, mentre gli altri tornarono alla montagna.

Tra Dogliani, Somano, Bossolasco Bonvicino e Lovera, nella primavera del 1944, si andò formando una banda partigiana che annoverava parecchi stranieri, slavi e francesi. La banda era capeggiata Eugenio Stipcevic, ex comandante di partigiani sloveni. Nella stessa zona si erano organizzati un gruppo che comprendeva soprattutto francesi intorno al sarto francese Simon Samuel, e la banda di Louis Chabas, tornitore meccanico originario di Lione, che già aveva fatto parte del maquis del Vercors. La maggior parte di questi partigiani proveniva dalle zone di occupazione italiana in Jugoslavia ed in Francia, dove erano stati arrestati dai militari italiani come ribelli. Processati e condannati, erano arrivati per diverse vie e in tempi diversi, al carcere Santa Caterina di Fossano. Dopo l'8 settembre 1943 un buon numero di questi detenuti politici era evaso e qualcuno di loro si era fermato a combattere in Langa.

A metà maggio del 1944 tutti i gruppi partigiani dell'Alta Langa vennero riuniti in un'unica formazione, la 16ª brigata d'assalto Garibaldi generale Perotti, che dalla frazione Lunetta di San Benedetto Belbo controllava tre distaccamenti lungo le direttrici Somano-Monforte-Barolo-La Morra, Monforte-Dogliani, Bossolasco-Serralunga-Roddi. La forte presenza di stranieri all'interno della Brigata portò alla costituzione di un distaccamento plurinazionale, il cosiddetto «ISLAFRAN» (Italiani, SLAvi, FRANcesi), comandato da Eugenio Stipcevic, e dal vicecomandante Daniel Fauquier.

Il contingente straniero venne poi ingrossato da nuovi arrivi di francesi il 5 luglio, in seguito alla liberazione di altri detenuti del carcere di Fossano da parte dei garibaldini. Si trattò per lo più di combattenti della lotta antinazista nell'Alta Savoia, nel Vercors e nella Provenza. Molti di loro rimasero in Langa confluendo sia nelle formazioni autonome del comandante Mauri, sia nelle formazioni garibaldine. Tra la fine del 1944 e il gennaio 1945 i garibaldini si riorganizzarono e l'Islafran divenne un distaccamento del GAD (Gruppo Arditi Divisionale) comandato dallo stesso Stipcevic: ne fecero parte oltre che francesi e slavi, anche russi, austriaci e cechi. Si trattò dunque di una vera e propria formazione internazionale che nella lotta comune contro la dittatura diede corpo al sogno di un'Europa libera e democratica.

Sono 15 i partigiani stranieri caduti nell'Alta Langa per un'Italia libera.

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NOTE TECNICHE


LA PIANURIZZAZIONE - CN 15 P1
San Benigno - Murazzo - Ponte di Castelletto - Sant'Albano Stura - Trinità - Benevagienna - Lequio Tanaro - Monchiero Dogliani - Somano -Garombo di Somano

Dislivello: m. 50
Modalità di percorrenza: auto - bicicletta
Tempi di percorrenza: h. 1 - h.6
Difficoltà: prestare attenzione ad alcuni tratti di intenso traffico


SULLE TRACCE DELL'ISLAFRAN - CN 18 P1
Garombo di Somano - Bossolasco - Rossi - Bonvicino - Lovera - Somano - Garombo di Somano

Dislivello: m. 827 s.
Tempi di percorrenza: in mtb : h. 3 a piedi: h.9
Difficoltà: a piedi: escursionisti allenati Mtb: bikers esperti ed allenati.
Il percorso può essere suddiviso utilizzando come
punto tappa il Centro Rete di Garombo di Somano.

Individuazione su mappa:

carta turistica ed escursionistica I sentieri dell'Alta Langa, Comunità Montana Alta Langa, L'Arciere, Cuneo 1995 - Geocart, Torino.

CENTRO RETE DI RIFERIMENTO:

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CENTRO RETE DI RIFERIMENTO

Monumento-Rifugio alla Resistenza Somano
Loc. Garombo, Somano.
Tel. 0173.730101

CENTRO DI DOCUMENTAZIONE E RICERCA:

Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Cuneo
Largo Barale 11 - Cuneo
tel. 0171 444830
e-mail: segreteria.culturale@istitutoresistenzacuneo.it
internet: www.istitutoresistenzacuneo.it
Orario di apertura: da lunedì a giovedì 8,30-12,30 / 14,30-18,00; venerdì 8,30-12,30

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