Memoria delle Alpi
Percorsi in Valle Stura

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NOTE STORICHE


La brigata Rosselli - dedicato a Nuto
(CN 18 P3)


Dopo il rastrellamento tedesco che il 12 gennaio aveva fatto ripiegare i partigiani dalle postazioni di Paralup e di San Matteo, le bande partigiane si andarono ridistribuendo nell'intera Valle Stura. La valle rappresentava uno dei luoghi strategici dell'intero arco alpino meridionale soprattutto per i collegamenti con la Francia attraverso il colle della Maddalena. Così dalla prima banda "Italia libera" nei mesi successivi si costituirono diversi distaccamenti: a Paralup rimase la 1ª banda con Giuseppe Vento ed Ezio Aceto; Ettore Rosa diede origine alla 2ª banda con un'ottantina di uomini attestandosi sopra Rialpo di Demonte presso la località il "Fortino"; Aldo Quaranta si spostò con la 3ª banda in Valle Gesso presso Andonno; infine nel marzo Nuto Revelli, che era arrivato a Paralup l'11 febbraio, si spostò con 70 uomini nel vallone dell'Arma sopra Demonte, costituendo la 4ª banda.

L'organizzazione delle formazioni Italia Libera trasformò un lungo tratto della valle Stura in una valle occupata dai partigiani e, come spesso accadde nella guerra di liberazione, la popolazione civile collaborò con le bande tanto che, come ricorderà Nuto Revelli, la gente della valle Stura «considera la propria terra staccata dalla pianura, una cosa a sé, ormai libera, da difendere perché resti così». Un posto di blocco al ponte dell'Olla segnalava l'inizio della zona libera partigiana ed era presidiato da carabinieri - partigiani, mentre a Gaiola uno sbarramento trasversale mostrava la forza delle bande partigiane. In tutto questo lavoro ebbe un ruolo importante Dante Livio Bianco.

Nell'agosto 1944 si modificarono tutti gli scenari di guerra e la valle Stura ne rimase pienamente coinvolta. Il 15 di quel mese infatti gli americani sbarcarono in Provenza ed i partigiani sperarono che un corpo di spedizione si dirigesse verso l'Italia, invece furono i tedeschi a muoversi per primi cercando di occupare le montagne del cuneese per creare un fronte alpino. Cominciarono proprio dalla valle Stura che con in valico della Maddalena rappresentava la principale via di comunicazione fra Italia e Francia.

Dall'8 agosto Nuto Revelli aveva preso la direzione della brigata «Carlo Rosselli» il cui comando era a Demonte e che era costituita da circa 600 uomini. Dieci giorni dopo, i tedeschi cominciarono l'attacco alla valle e Nuto Revelli predispose la sistemazione del caposaldo di Pianche e raccolse gli uomini che avevano risalito la valle facendo saltare i ponti dietro di sé. Nella giornata del 20 iniziò il vero e proprio attacco tedesco alle postazioni di Pianche, ma i partigiani riuscirono a infliggere forti perdite ai nazisti. Dopo il combattimento i partigiani si spostarono a Bagni di Vinadio, dove cominciarono a presentarsi i primi problemi di rifornimenti alimentari.

I partigiani ripresero la marcia e all'alba raggiunsero il rifugio Migliorero, ma le condizioni peggiorarono: i viveri erano scarsi e arrivavano sempre più uomini disarmati dalla valle Stura. Il 22, dopo due giorni di sosta nella notte ricominciò il cammino fino ai boschi di Callieri dove si contarono: erano circa 400 uomini, dei quali però appena un quarto sarebbe stato in grado di sostenere un combattimento. Il 24 agosto raggiunsero finalmente il santuario di Sant'Anna di Vinadio dove gli uomini malati e i meno motivati a continuare lasciarono la brigata.

Così, dopo una notte passata nel santuario, la brigata «Carlo Rosselli» poté ripartire per il Colle della Lombarda: erano rimasti in 250. Dietro di loro i tedeschi risalivano la valle Stura, ma passato il colle della Lombarda i partigiani poterono sostare a Mollières dove dovettero decidere se andare in Italia o in Francia. Nuto Revelli avrebbe voluto che la scelta fosse per il nostro paese, ma la maggioranza volle la Francia: così la Brigata Rosselli il 28 agosto raggiunge Isola accolta festosamente dalla popolazione, ma, come scrive Nuto Revelli, «con i tedeschi vicini e i maquis lontani a Plan du Var e Nizza».

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NOTE TECNICHE

LA BRIGATA ROSSELLI - CN 18 P3
Pianche - Bagni di Vinadio - Rif. Migliorero - S. Bernolfo - Borgata Calleri - Santuario di S. Anna di Vinadio - Colle della Lombarda - (Molliéres)

Dislivello: m.2000 al Santuario di S.Anna di Vinadio
m. 2400 al Colle della Lombarda

Modalità di percorrenza: a piedi

Tempi di percorrenza: h. 10 da suddividere in tappe

Difficoltà: Escursionisti esperti

Individuazione su mappa:
- CAF e CAI (a cura di): Alpes sans frontières/ Alpisenza frontiere, Istituto Geografico Militare Firenze 2000, n.5-6
- Carta dei sentieri e dei rifugi n° 7 " Valli Maira- Grana - Stura", Istituto Geografico Centrale,
scala 1:50.000

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CENTRO RETE DI RIFERIMENTO

Centro di Documentazione Sambuco
Via Umberto I, 50/a - Sambuco.
Tel. 0171 955555

le Musée de la Résistance Azuréenne
Nice la Plaine 1- Bât A2
Boulevard Maurice Slama
06 200 Nice
Tel. / Fax : 04.93.81.15.96
http://resistance.azur.free.fr

CENTRO DI DOCUMENTAZIONE E RICERCA:

Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Cuneo
Largo Barale 11 - Cuneo
tel. 0171 444830
e-mail: segreteria.culturale@istitutoresistenzacuneo.it
internet: www.istitutoresistenzacuneo.it
Orario di apertura: da lunedì a giovedì 8,30-12,30 / 14,30-18,00; venerdì 8,30-12,30

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