Memoria delle Alpi
Percorsi nelle Valli Monregalesi e Val Tanaro

NOTE STORICHE -- NOTE TECNICHE -- CENTRO RETE DI RIFERIMENTO

NOTE STORICHE


da VALCASOTTO:
CN8 P1: Tra monarchici e repubblicani
CN8 P2: La battaglia di Valcasotto
CN8 P3: La "Prima Valcasotto"


Da BASTIA MONDOVì:
CN19 P1: Storia e memoria delle formazioni autonome


da UPEGA: CN17 P1: La ritirata della
"Felice Cascione"

da CERTOSA DI PESIO:
CN16 P1: La battaglia di Pasqua

da PREA:
CN9 P1: Il pane quotidiano
CN9 P2: La tela del ragno
CN9 P3: Le missioni Alleate


Complesso di valli differenti per caratteristiche geografiche ed abitative, il Monregalese vide svilupparsi sul suo territorio un importante movimento partigiano composto da gruppi molto diversi tra loro, anche per ispirazione politica: dagli autonomi di Mauri a quelli della valle Pesio, dai garibaldini ai repubblicani.

La crescita del ribellismo fu incentivata dall'arrivo di molti reparti della IV Armata in ritirata dalla Francia e in ripiegamento dalla Liguria verso i monti del Piemonte. Nonostante lo sbandamento dei militari, uno dei primi nuclei partigiani si costituì proprio in queste valli e precisamente nella Valle Casotto: fu la banda dei "repubblicani" guidati da Folco Lulli e provenienti da Torino. Proprio la valle Casotto diverrà nel 1944 il fulcro dell'organizzazione delle forze antifasciste, sia per la collaborazione della popolazione e delle autorità locali che per l'arrivo dalla Valle Maudagna di Enrico Martini "Mauri", che vi costituirà il comando delle sue formazioni, a cui faranno capo circa un migliaio di persone, seppur male equipaggiate e con scarsa esperienza militare. Il gran numero di uomini nascosti fra le montagne monregalesi spingerà, però, nei giorni fra il 13 e il 17 marzo 1944 l'occupante tedesco a mettere in atto un grande rastrellamento intervallivo, al cui termine si conteranno 118 morti tra i partigiani e una trentina fra i civili. Lo sbandamento porterà gli uomini di Mauri a spostarsi nelle Langhe, per riprendere da lì la lotta di liberazione.

Nella Valle Ellero uno dei centri di maggiore concentrazione degli autonomi fu Prea di Roccaforte Mondovì, che divenne sede del comando della brigata "Valle Ellero" delle formazioni "Rinnovamento", inquadrate nella III Divisione "Alpi". Nel piccolo paese montano si può ancora oggi rievocare la vita quotidiana della banda, scoprendone le sedi di comando, i refettori, le camerate, le prigioni e le infermerie. Oltre l'abitato si svilupparono poi distaccamenti e stazioni di avvistamento, tendenti a realizzare una perfetta organizzazione militare.

Tra i più importanti scontri coi partigiani del Monregalese si registra la "Battaglia di Pasqua", che dal 7 al 12 aprile 1944 vide impegnata la Wehrmacht in rastrellamento nella Valle Pesio e le formazioni autonome del capitano Cosa. Le truppe tedesche, forti di circa 600 uomini, provenivano dalla pianura e incontrarono una forte resistenza nel tratto tra la Certosa di Pesio e il "Pian delle Gorre", area scelta non a caso dai partigiani per evitare le rappresaglie dei nazifascisti sulla popolazione civile. Qui i nostri combatteranno per 11 ore contro un avversario numericamente molto superiore, ripiegando poi verso Porta Sestrera, il valico che collega la Valle Pesio alla Valle Ellero, per passare in seguito a Carnino in Valle Tanaro e sulle pendici di Costa Rossa, prima di filtrare in pianura.

Drammatica fu invece la ritirata della Divisione "Felice Cascione" dalla Liguria al Piemonte, in seguito ai rastrellamenti dell'ottobre 1944. Nei primi giorni del mese i partigiani liguri si concentrarono a Upega, poi a Carnino e la sera del 17 ottobre ripiegarono su Viozene; quindi passarono il Mongioie per arrivare a Fontane in una lunga e durissima traversata, compiuta di notte, sulla neve ed in condizioni fisiche e psicologiche estreme. Nel frattempo circa 200 tra SS e Alpenjager attaccarono il comando di Upega, dove morì il vicecomandante "Cion" suicida per non farsi prendere vivo dai nemici.

Nella parte più bassa della Valle Ellero, alla confluenza col Tanaro, si trova il paese di Bastia Mondovì, che fu dal 1943 al 1945 un crocevia per uomini e merci di tutte le forze in lotta ed un fondamentale avamposto delle formazioni autonome, che qui operarono dall'aprile 1944. Il paese ospita dal 1947, sulla cima del colle S.Bernardo, il Sacrario del 1° Gruppo Divisioni Alpine di Mauri, , dove è conservata la memoria di oltre ottocento caduti.

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NOTE TECNICHE

Sentiero Dislivello Modalità Tempi Difficoltà


CN8P1 m.634 s. auto/piedi h. 1,00/4,30 Turistico

CN8P2 m.352 s. piedi h. 2,15 Turistico

CN8P3 m.565 s. piedi/mtb h. 4,30/3,00 Turistico

CN9P1 m. 30 s. piedi h. 1,00 Turistico

CN9P2 m.930 s. piedi/mtb h. 3,30/2,00 Ef

CN9P3 m.917 s. piedi/mtb h. 5,00/4,00 Em

CN16P1 m.1817 s. piedi h. 9,00 EE

CN17P1 m.956 s. piedi h. 10,00 EE

CN19P1 m.261 s. piedi/mtb h. 3,00/1,30 Turistico


Dislivello=
s. salita d. discesa Modalità= mtb mountain bike

Tempi= 1° percorrenza a piedi 2° percorrenza in mtb

Ef= Escursionistico facile Em=Escursionistico medio

Ee= Escursionisti esperti


Individuazione su mappa:

- Carta Alpi Marittime e Liguri, Carta dei sentieri e dei Rifugi n°8, scala: 1:50.000. Istituto Geografico Centrale

- Carta i Sentieri dell'alta Langa, Carta Turistica ed Escursionistica, scala: 1:50.000. Comunità Montana, 1995

- Carta Alpi Liguri, Parco Naturale alta Valle Pesio e Tanaro, Carta dei sentieri, scala: 1:25.000.
Blu Edizioni, 2000

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CENTRO RETE DI RIFERIMENTO

CENTRO RETE DI RIFERIMENTO:

Sacrario Partigiano località San Bernardo, Bastia Mondovì, tel. 0174.60112
Comune Bastia Mondovì, Assessorato alla Cultura.

Casa Museo della Tradizione Ormeasca, Via dott. Bassi 3, Comune di Ormea tel 0174.39.11.01

CENTRO DI DOCUMENTAZIONE E RICERCA:

Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Cuneo
Largo Barale 11 - Cuneo
tel. 0171 444830
e-mail: segreteria.culturale@istitutoresistenzacuneo.it
internet: www.istitutoresistenzacuneo.it
Orario di apertura: da lunedì a giovedì 8,30-12,30 / 14,30-18,00; venerdì 8,30-12,30

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