Memoria delle Alpi
Percorsi ebraici

NOTE STORICHE -- NOTE TECNICHE -- CENTRO RETE DI RIFERIMENTO

NOTE STORICHE


PERCORSO CN14P3A:
L'illusione della terra promessa

PERCORSO CN14P3B:
L'illusione della terra promessa


PERCORSO CN14P2 :
I luoghi della salvezza tra guerra e Resistenza
Giustizia e Libertà in Valle Maira


Tra l'8 ed il 13 settembre 1943, circa 800 ebrei scesero in valle Gesso, a San Giacomo di Entracque ed alle Terme di Valdieri, in seguito alla dissoluzione dei reparti della IV Armata del Regio Esercito Italiano. Quei profughi provenivano dalle più diverse località dell'Europa, che avevano negli anni trascorsi via via dovuto abbandonare, alla ricerca di un riparo dalla persecuzione antisemita che il nazismo dilagante portava con sé. Erano polacchi, tedeschi, ungheresi, austriaci, slovacchi, rumeni, russi, greci, turchi, croati, belgi, francesi. Il loro ultimo rifugio era stata la zona di occupazione italiana in Francia, poiché l'esercito italiano non aveva mai consegnato gli ebrei delle aree di sua competenza ai tedeschi. L'armistizio dell'8 settembre tra l'Italia e gli Alleati aveva colto la maggior parte di quei profughi in domicilio coatto a St. Martin Vésubie. Ora che l'esercito italiano abbandonava le postazioni sulla linea di confine, essi lo seguivano pensando di trovare in Italia un luogo protetto dalle persecuzioni razziali. Il grosso dei profughi lascia Saint Martin non appena si diffonde la notizia dell'armistizio; altri, in gruppi sparsi, nei giorni immediatamente successivi. Il 17 settembre i tedeschi arrivano a Saint Martin e il 22 arrestano quasi tutti gli ebrei rimasti in paese: per lo più bambini molto piccoli, le loro madri, malati che non avrebbero potuto affrontare il cammino in alta montagna. Ma numerosi erano stati gli anziani ed i bambini, alcuni di pochi mesi, che con i loro familiari avevano affrontato la lunga traversata, per lo più male equipaggiati e con risorse fisiche limitate, giungendo stremati ad Entracque ed a Valdieri, dove erano stati ospitati in locali di fortuna dalla popolazione locale

Il 12 settembre Cuneo è occupata dai tedeschi. Il 18 settembre un bando emanato dal comando tedesco ordina l'arresto immediato di tutti gli stranieri che si trovino nella zona: 349 ebrei sono così arrestati e rinchiusi nella ex caserma degli alpini di Borgo San Dalmazzo, trasformata in campo di concentramento e gestita dalle autorità locali subordinate ai tedeschi. Altri ebrei furono arrestati nei giorni successivi. Tra questi, i cuneesi, poi rilasciati tutti tra il 28 ottobre ed il 9 novembre.

Il 21 novembre, 328 ebrei stranieri furono deportati dal campo e dall'ospedale dove alcuni di loro erano stati ricoverati,ad Auschwitz.. Di soli 18 di essi abbiamo la certezza che siano sopravvissuti .


Dei circa ottocento ebrei stranieri giunti in valle Gesso attraverso le Alpi, si salvarono dall'internamento nel campo di Borgo san Dalmazzo prima di tutto coloro che avevano trovato al termine della lunga traversata ancora le energie fisiche e psicologiche necessarie a proseguire immediatamente il cammino, prima che la provincia di Cuneo fosse occupata dai tedeschi. Molti di loro raggiunsero direttamente la Svizzera o, attraverso Genova, Firenze e di qui la zona liberata dall'avanzata Alleata. Si salvarono anche molti di coloro che, anziché rassegnarsi all'arresto, si erano nascosti nei boschi sulle alture che separano la valle Gesso dalla Stura , dove avevano trovato l'aiuto coraggioso e disinteressato della popolazione locale fino alla Liberazione.

Tetti Baut, Festiona, Bergemolo, Bergemoletto, Demonte, Rialpo, Moiola, Gorrè, Beguda, St. Antonio di Aradolo, Aradolo, san Michele di Cervasca, Andonno, sono alcune delle località dove per giorni, mesi, o addirittura fino alla Liberazione, i fuggiaschi trovarono rifugio. Molte di queste località erano, nello stesso periodo, frequentate da formazioni partigiane, alle cui vicende l'esistenza dei profughi fu legata, condividendone spesso sedi, rischi, spostamenti, ma anche ricevendone cibo, protezione, sostegno. Alcuni ebrei non esitarono a partecipare attivamente alla Resistenza delle bande che avevano incontrato nei luoghi di rifugio

La semplicità rustica che ancora oggi caratterizza questi luoghi, ci consente di immaginare quale fosse, 60 anni fa, la povertà di vita di coloro che, allora, non esitarono a dividere il poco che avevano con gli stranieri in pericolo. Anima ed organizzatore dell'aiuto ai fuggiaschi rimasti in valle Gesso e nelle vicine valli Stura e Vermenagna, il cui numero è documentabile intorno al centinaio, fu don Raimondo Viale, parroco di Borgo San Dalmazzo il quale organizzò i rifugi dei profughi, mantenendo continuamente i contatti con loro e raccogliendo e distribuendo, direttamente o attraverso sacerdoti e laici fidati, gli aiuti economici che gli giungevano dalla Chiesa cattolica attraverso la curia di Genova. A don Viale faceva capo anche l'organizzazione ebraico-cristiana che cercava coraggiosamente di trasferire gruppi di ebrei dalla montagna, dove le condizioni di vita erano più difficili, verso Firenze. Nonostante questa fitta rete di aiuti, dieci ebrei stranieri nascosti in queste valli furono uccisi e tre arrestati e deportati .

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NOTE TECNICHE

I LUOGHI DELLA SALVEZZA TRA GUERRA E RESISTENZA- CN14P2

Valdieri - Madonna del Colletto - Tetti Baut . Bergemoletto - Bergemolo -Demonte - Festiona - Beguda - Borgo San Dalmazzo - Sant'Antonio d'Aradolo - Andonno - Valdieri

Dislivello: m 1200 , sviluppo: Km. 45
Modalità di percorrenza: in mountain-bike
Tempi di percorrenza: 7 ore
Difficoltà: Escursionisti allenati

L'ILLUSIONE DELLA TERRA PROMESSA- CN14P3

(A) Saint Martin Vesubie - Colle delle Finestre - San Giacono di Entracque
(B) Colle Ciriegia - Terme di Valdieri

Dislivello- (A) m.1592 salita /m. 1280 discesa ( B) m. 1631 in salita / m.1183 in discesa
Modalità di percorrenza: a piedi
Tempi di percorrenza: h.8,30 (con trasferimenti 2 giorni)
Difficoltà: Escursionisti allenati

Individuazione su mappa:

- Carta Il Cuneese, Carta dei Sentieri e del Rifugi n° 24, Istituto Geografico Centrale.
- Carta Valli Maira Grana Stura , Carta dei Sentieri e dei Rifugi n° 7, Istituto Geografico Centrale.
-Carta e guida CAF e CAI (a cura di) Alpes sans frontieres/ Alpi senza frontiere, Istituto Geografico Militare Firenze 2000, n.5


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CENTRO RETE DI RIFERIMENTO

Memoriale della deportazione in provincia di Cuneo - Stazione Ferroviaria -Borgo San Dalmazzo - tel. 0171-266080 ( Ufficio Turistico) - 0171-754111 ( Segreteria- Comune) - 0171-266842 ( Biblioteca)

CENTRO DI DOCUMENTAZIONE E RICERCA:

Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Cuneo
Largo Barale 11 - Cuneo
tel. 0171 444830
e-mail: segreteria.culturale@istitutoresistenzacuneo.it
internet: www.istitutoresistenzacuneo.it
Orario di apertura: da lunedì a giovedì 8,30-12,30 / 14,30-18,00; venerdì 8,30-12,30

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